Queste fotografie di Larry Fink, buie e bellissime, scattate come racconta lui nel 1958, quando aveva 17 o 18 anni, ritraggono un convinto gruppo underground che Larry identifica come i Beat di seconda generazione. Sono gli artisti con cui viveva, poeti, musicisti, pittori che, occupando gli scantinati del Sullivan Street Theatre, non erano “sotterranei” solo in senso spirituale o metaforico, ma proprio in senso stretto. Il Sullivan Street Theatre confinava col Village Gate, il famoso jazz club, e loro, a furia di scavarsi un passaggio dagli scantinati, mattone dopo mattone, fino al retro del locale, riuscirono a sentire suonare Coltrane, Mingus e Art Blakey – per citarne alcuni – i “principi della libertà espressiva” come li definisce Larry.