Macroradici del Contemporaneo
Cesare Zavattini Inedito

13.10.2009__10.01.2010
Sala Panorama, Primo piano

A cura di Giorgio Mastinu e Francesca Pola

Promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Con la collaborazione di Archivio Cesare Zavattini, Archivio delle Edizioni e della Galleria del Cavallino, Festival Internazionale del Film di Roma, Fondazione Cinema per Roma, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Regione Veneto.

Con il contributo tecnico di OTTART Prodotti per l'Arte

Catalogo
Cesare Zavattini inedito
Barbero L.M; Mastinu G.; Pola F.
2009, 159 p., ill., brossura
Editore: Mondadori Electa (collana Macro)
Lingua: Italiano /Inglese
Macroradici del Contemporaneo Cesare Zavattini Inedito13 ottobre 2009__10 gennaio 2010
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Un omaggio unico e di sorprendente attualità al grande scrittore, sceneggiatore, narratore per immagini: con duecento opere inedite di Cesare Zavattini, inizia il nuovo grande progetto “MACROradici del Contemporaneo”.

Alla sfaccettata e multiforme attività del MACRO, in linea con la nuova linea curatoriale del direttore Luca Massimo Barbero, si aggiunge un nuovo tassello all’offerta culturale della stagione autunnale.

Con la mostra Cesare Zavattini inedito, duecento opere che si rivelano per la prima volta al pubblico di Roma, prende avvio il progetto “MACROradici del Contemporaneo”, curato per il MACRO da Francesca

Pola, e promosso dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali. “MACROradici del contemporaneo” intende rivelare alcuni protagonisti storici della realtà artistica di Roma tramite nuclei inediti di opere, biografie meno note, oggetti e feticci: personaggi trasversali presentati soprattutto per il pubblico giovane come presenza viva nell’immaginario dell’oggi. L’idea del disvelamento di queste realtà verrà riproposta anche negli innovativi allestimenti di queste mostre: touchscreen e cassettiere che racchiudono opere, fotografie, documenti, con i quali i visitatori sono chiamati a interagire, e poi ancora filmati e proiezioni video.

Questo nucleo di duecento opere inedite, esposto per la prima volta nella sua completezza a Roma, è costituito da dipinti su carta di piccole dimensioni realizzati negli anni Quaranta, ritrovati dopo decenni presso l’Archivio del Cavallino, che testimoniano la poliedricità della figura zavattiniana. Personaggio trasversale per vocazione e indole, che spazia tra cinema, letteratura, giornalismo, pittura, Zavattini è innanzi tutto un narratore: anche questo insolito “Zavattini a colori”, meno noto di quello in bianco e nero dei suoi film, ma altrettanto ricco di immaginazione, racconta storie e personaggi. 

Il visitatore si troverà di fronte non tanto una mostra storica e retrospettiva, quanto a un tentativo di rintracciare nella sua pittura le radici fuori dal tempo di tutto un immaginario visivo e artistico romano, che dal barocco alla Scuola Romana arriva sino alle radicalità postmoderne della Transavanguardia e di certa bad painting: una pittura che narra e sorprende per un progetto MACRO che si focalizza anche sulle diversità del contemporaneo.

In occasione della mostra, sarà pubblicato da Electa per il MACRO il catalogo Cesare Zavattini inedito, edizione bilingue italiano/inglese.Il volume raccoglie per la prima volta le immagini inedite delle opere in mostra e un’ampia documentazione iconografica a corredo dei saggi di Francesca Pola, Giorgio Mastinu e Mimmo Calopresti.

Cesare Zavattini (Luzzara 1902 - Roma 1989) dal 1939 ha vissuto a Roma nella sua casa di via Sant'Angela Merici. È stato scrittore, giornalista, soggettista e sceneggiatore che ha lavorato con i più grandi registi del suo tempo, come Vittorio De Sica, conseguendo per la sua attività Oscar, Nastri d’Argento e altri numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui nel 1977 il “Writers Guild of America Medallion” e nel 1982 il premio David “Luchino Visconti” alla carriera e lo speciale Leone d’Oro del cinquantenario della Biennale di Venezia, che gli assegna nel 1988 anche il premio Rossellini. Zavattini è stato anche pittore, fotografo, autore di teatro, regista e attore. A lui si devono libri (come Parliamo tanto di me, I poveri sono matti, Io sono il diavolo, Straparole) e film memorabili (come Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, Umberto D, Bellissima). Fondamentale è stata la sua attiva partecipazione al cambiamento del cinema e del mondo attraverso idee, progetti e iniziative di risonanza internazionale, come ad esempio il Cinegiornale della Pace del 1962.