MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma – presenta al pubblico due nuove opere che interagiscono con l’architettura del Museo e che, attraverso media differenti, parlano dei suoi spazi svelandone prospettive inaspettate. Continua così a crescere la Collezione del MACRO, grazie a lavori che ne arricchiscono il patrimonio e la complessità.
Il nuovo MACRO progettato da Odile Decq, da poco inaugurato, si sta affermando sempre più agli occhi del pubblico come luogo della sperimentazione, della contemporaneità e della creatività. Il rapporto virtuoso e sorprendente tra forme architettoniche e opere d’arte rappresenta certamente uno dei punti di forza di questa nuova struttura, vera e propria casa delle immagini aperta alla città e ai suoi abitanti. In questo contesto la presentazione delle opere della Collezione permanente occupa un ruolo di primaria importanza: attraverso allestimenti tematici e installazioni site-specific si instaura un rapporto di reciproca valorizzazione tra le dimensioni dell’architettura e le forme dell’arte.
La fotografia Interno MACRO Roma (2010) di Giuseppe Pietroniro è stata realizzata negli spazi della grande sala espositiva del nuovo Museo. Tramite la duplicazione digitale dell’immagine, lo spazio architettonico (pareti, passerelle, vetrate, ombre e luci) è sottoposto a un gioco di rispecchiamenti e riflessi, presentandosi così insieme come luogo tridimensionale e icona bidimensionale. L’allestimento della fotografia in uno spazio diverso da quello rappresentato (sulle passerelle al di sopra della biglietteria del museo) è in grado di dislocare ulteriormente le aspettative, sottolineando la qualità variegata e molteplice degli elementi architettonici del nuovo edificio. L’opera è presente grazie alla collaborazione con Giubilarte Eventi di Valentina Ciarallo.
Gli spazi museali della serie fotografica di Giuseppe Pietroniro I Know him inside out, di cui la foto-installazione per il MACRO è la piu’ recente espressione, sono privati della loro funzione e diventano essi stessi un’opera da inserire nello spazio. L’immagine, concettuale e di assoluta autoreferenzialità, stimola il visitatore attraverso un ‘cortocircuito’ visivo.
Continua la collaborazione tra UniCredit e MACRO, così come accaduto con l’opera permanente di Daniel Buren, presentata lo scorso anno, ora è la volta di ZimmerFrei, collettivo di giovani artisti nato a Bologna nel 2000. L’installazione Untitled (2010) riflette sullo spazio architettonico in una maniera completamente nuova e differente. Allestita negli spazi del Museo, al confine tra aree espositive e uffici, l’opera si presenta come un semplice spioncino nel muro. Solo a uno sguardo ravvicinato e curioso si riesce a intravedere l'ambiente retrostante, una piccola wunderkammen in cui ZimmerFrei ha inserito oggetti/feticcio, come un uccello in tassidermia, dei vinili di musica jazz, un teschio di capriolo e vari libri di saggistica. La comunicazione voyeuristica tra spazi di natura differente rovescia nuovamente le aspettative, presentando al pubblico oggetti disparati e fuori contesto e giocando con la curiosità e la sorpresa.
Le opere di Giuseppe Pietroniro e di ZimmerFrei entrano in dialogo con il Museo, invitando il pubblico a una rinnovata e approfondita riflessione sullo spazio. La presenza di giovani esponenti dell’arte italiana risponde inoltre a un’altra fondamentale missione del MACRO: promuovere e stimolare l’attività artistica delle ultime generazioni presentandola all’interno degli spazi museali per proporla a un vasto pubblico.