Micro, Aureo, Adela è il titolo del progetto commissionato dal MACRO all’artista spagnolo Jorge Peris (Alzira, Valencia, 1969). L’opera, realizzata appositamente per gli spazi del Museo è frutto della presenza in loco dell’artista che ha sviluppato un ecosistema estremo che richiama l’ambiente di una salina.
L’artista spagnolo genera un’opera viva, in cui una leggera coltre di sale fa da sfondo alla formazione di una stalattite, nutrita secondo uno schema a sezione aurea e generata da un processo biologico accelerato. Il sale, minerale fondamentale per la vita, materiale chimico e bene comune per il consumo umano, muove tutta l'attività organica trasformandosi in un veicolo per un viaggio nel passato. All’ingresso della sala, due acquari accolgono microrganismi che riportano nel presente una realtà primitiva. La sala espositiva diviene così un laboratorio immaginario il cui processo evolutivo viene messo a nudo inglobando lo spettatore che ne diviene parte attiva.
Interessato a dialogare con discipline diverse per favorire una visione cosmologica dell’espressione artistica, per Micro, Aureo, Adela Jorge Peris si è consultato con chimici e biologi marini, al fine di studiare le dinamiche con cui la vita ha avuto origine. L’ecosistema artificiale, frutto di tale ricerca, si basa sulla memoria del sale e accompagna il visitatore attraverso un viaggio nel passato il cui ritmo è dettato dallo schema della sezione aurea. L’andatura spiraliforme, governata dalla legge fisica di Coriolis sulla forza rotatoria dei corpi, crea un corridoio spazio-temporale, una finestra su un passato ancestrale. All’interno degli acquari, le artemie, forme di vita primordiale che conservano da millenni le loro caratteristiche organiche, riportano la memoria e l’immaginazione agli albori della vita terrestre, nei luoghi e nel tempo dove tutto ha avuto inizio.