Al secondo piano dell'edificio di via Reggio Emilia, recentemente rinnovato e pronto a collegarsi in modo armonico con la nuova ala del Museo, è presente la sala personale dedicata all'artista portoghese João Louro. Un mondo in cui nulla è come sembra, un universo in cui visione e linguaggio entrano in cortocircuito e creano originali percorsi espressivi.
In occasione della programmazione estiva del 2010, il MACRO ha voluto che ogni sua sala espositiva ospitasse un artista diverso, unendo così una moltitudine di linguaggi espressivi e universi formali, capaci di stimolare in modo vario le curiosità del pubblico.
Una delle sale del Museo ospita My Dark Places, mostra personale dell'artista portoghese João Louro (Lisbona, 1963), a cura di Luca Massimo Barbero. Nello spazio espositivo sono stati riuniti lavori inediti, prodotti dal Museo appositamente per la mostra, parte della serie Blind Images. Un nucleo di opere strettamente collegate tra loro, basate sui concetti apparentemente antitetici di “paura” e “piacere” e sulle suggestioni letterarie di Dalia nera di James Ellroy e delle opere del Marchese de Sade. Il minimalismo formale e la purezza cromatica dei grandi monocromi hanno il proprio contrappunto, ironico e sottile, nelle frasi riportate nella parte inferiore dell'opera, simili a didascalie o sottotitoli. In questi testi l'osservatore non trova una semplice spiegazione o descrizione, ma suggestioni nuove, che aprono la mente e lo sguardo a mondi lontani e diversi, densi di citazioni filosofiche e letterarie. Nell'elementarità formale del colore puro sembrano così condensarsi significati e contenuti inattesi.
Il lavoro dell'artista parte dall’interpretazione critica del reale, l’incertezza, il dubbio e la molteplicità divengono un’esperienza visiva, poetica e lieve. L'arte concettuale incontra nell'opera di Louro nuovi orizzonti, raggiunti attraverso percorsi inediti e originali; così accade anche in un'altra serie di opere dell'artista, denominata Dead End: pannelli con indicazioni stradali, invasi però dai misteri della poesia, della filosofia e del linguaggio. Strumenti per orientarsi in un mondo a più dimensioni, in cui le strade si intrecciano e si moltiplicano, come nella mente e nell'immaginazione umana.
In occasione della mostra romana di Louro, una delle sue opere contenente una poesia di Mário de Sá Carneiro scomposta dall’artista, farà parte del programma espositivo Território Neutro dell’Ambasciata del Portogallo. Con questa iniziativa l’Ambasciata intende ospitare i lavori di una serie di artisti portoghesi studiati appositamente per il piccolo giardino sito in viale Liegi, non distante dal MACRO.