Ilya & Emilia Kabakov
The Blue Carpet

23.01__05.04.2010
Sala MACRO, sinistra

Promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Immagine: Ilya & Emilia Kabakov "The Blue Carpet", 1997. Courtesy Galleria Continua, San Gimignano – Beijing – Le Moulin
Ilya & Emilia Kabakov The Blue Carpet23 gennaio__5 aprile 2010
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Nell’ambito di un nuovo allestimento della collezione del museo, MACRO presenta al pubblico The Blue Carpet – opera storica dei più grandi artisti russi della contemporaneità, Ilya & Emilia Kabakov. La scelta di esporre questo lavoro è nata dalla natura dell’opera stessa, che rappresenta perfettamente l’dea del Museo come luogo diffuso di immagini e di percorsi del pensiero.

Con The Blue Carpet (1997), Ilya & Emilia Kabakov costruiscono un ambiente singolare in cui far confluire intimità, sogno e momento creativo. Un’intera sala del secondo piano sarà occupata da un enorme tappeto blu, sul cui perimetro gli artisti hanno scelto di collocare una serie di piccoli quadri. 

Lo spettatore, entrando in questo luogo protetto e in penombra, non solo avverte il senso di una tranquillità silenziosa e raccolta, ma può anche prendere possesso di questo ambiente stendendosi nel mare di pensieri che può evocare. 

Nelle parole di Ilya Kabakov si coglie la motivazione e la carica poetica di un lavoro il cui peso filosofico è altrettanto rilevante: “(…) quello che amo di più però, è sdraiarmi sulla schiena e guardare in alto, le pareti della stanza scompaiono e l’immaginazione mi fa volare…..Una volta ho visto altri che amano fare quello che faccio io. In una cartolina colorata ho visto una moltitudine di persone all’interno di una moschea di Istanbul… stavano sdraiati nelle posizioni più varie su un enorme tappeto che sembrava una piscina blu e con sguardo sognante guardavano in alto.” 

Nella sala adiacente MACRO presenta un nuovo allestimento della collezione permanente, arricchita da comodati, prestiti e donazioni. Gli artisti esposti sono: Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Arman, Nicola Carrino, Ettore Colla, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Piero Fogliati, Bruno Munari, Giulio Paolini, Sergio Pucci, Cindy Sherman, Bill Viola.

Ilya Kabakov è nato a Dnepropetrovsk, in Unione Sovietica, nel 1933, e ha studiato alla VA Surikov Art Academy di Mosca. Ha fatto parte di un gruppo di artisti Concettuali di Mosca che lavoravano al di fuori del sistema artistico ufficiale russo. Nel 1985 ha fatto la sua prima mostra personale alla Kunsthalle di Berna, e successivamente ha esposto alla Dina Vierny Gallery di Parigi.
Nel 1988 Kabakov inizia a lavorare con la sua futura moglie Emilia. Da questo momento in avanti tutti i lavori nascono da una loro collaborazione, che a seconda dei casi specifici li vedono coinvolti in proporzioni diverse. Le loro installazioni parlano molto delle condizioni della Russia nel Post-Stalinismo e della condizione dell’uomo in chiave universale. L’utopia è uno dei temi principali del loro lavoro.
Emilia Kabakov (nata Lekach) è nata nel 1945 a Dnepropetrovsk. Ha studiato alla Moscow Music School, al Music College di Irkutsk e Dnepropetrovsk, e inoltre ha studiato Lingua e Letteratura Spagnola all’Università di Mosca. Nel 1973 è emigrata in Israele e nel 1975 a New York, dove ha lavorato come curatore e art advisor.
Il loro lavoro è stato esposto in vari musei in tutto il mondo, tra cui: Museum of Modern Art, NY; Centre Pompidou, Paris; Hirshhorn Museum, Washington DC; Stedelijk Museum, Amsterdam; Documenta IX; Whitney Biennial, NY; State Hermitage Museum, St. Petersburg. Nel 1993 hanno rappresentato la Russia con The Red Pavilion alla 45 Biennale di Venezia. I Kabakov hanno inoltre lavorato a molti progetti pubblici in Europa, e hanno ricevuto diversi premi e onorificenze, tra cui l’Oscar Kokoschka Preis a Vienna nel 2002, e il Chevalier des Arts et des Lettres a Parigi nel 1995.
I Kabakov vivono e lavorano a Long Island (USA).