MACRO presenta al pubblico una grande retrospettiva del maestro Gino Marotta. Un viaggio nel mondo fantastico delle sue opere, sospese tra natura e artificio. Oasi di luce e colore in cui si sviluppa un racconto denso di rimandi e sogni, colti nelle trasparenze delicate e policrome delle sculture in mostra.
Dal 12 Ottobre il MACRO darà il proprio tributo alla figura dell’artista Gino Marotta, da decenni protagonista della scena romana. La mostra, promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali, vedrà due sale del secondo piano occupate dall’universo espressivo dell’artista, che attraverso l’uso di materiali trasparenti e colorati è capace di dar vita a un inedito mondo animale e vegetale. Natura e artificio, mimesi e fantasia concorrono alla definizione di un racconto ironico e serio allo stesso tempo. Uno spazio e un tempo in cui lo spettatore è invitato a perdersi e sorprendersi, come fosse il personaggio di una favola ambientata in un bosco incantato.
L’opera inedita Ricognizione virtuale della savana (2009), pensata appositamente per gli spazi del Museo, occuperà l’intera lunghezza di una delle sale espositive, facendo scorrere il filo di una storia che si rivela nella luce policroma che filtra dai pannelli di metacrilato. Di impianto decisamente teatrale la sala in cui sono riunite le altre sculture. Elementi “naturali” come fenicotteri, rinoceronti, palme e siepi diventano, nel vocabolario scultoreo dell’artista e negli stessi titoli scelti per le opere, “artificiali”. Tridimensionali ma solo in apparenza, le figure sono composte di piatte lastre trasparenti incastrate tra loro. Colorate ma con tinte fluorescenti e fantasiose, si allontanano dalla realtà. Il materiale plastico di cui sono composte le rende simili ad apparizioni più che a oggetti, leggere e delicate reagiscono alla luce rifrangendola nello spazio espositivo.