Considerato uno dei maggiori artisti della scena contemporanea, Anish Kapoor torna finalmente ad esporre in un museo italiano dopo oltre 10 anni, con una mostra straordinaria negli spazi del MACRO, a cura di Mario Codognato.
La mostra testimonia la continua ricerca di Kapoor in ambito formale e concettuale, che ha informato la sua pratica artistica sin dagli esordi, mettendo a confronto i processi altamente ingegnerizzati e più organici della sua opera.
La mostra è caratterizzata da una serie di rilievi e dipinti composti da strati aggettanti di silicone rosso e bianco e pittura, così come da sculture-architetture monumentali, tra le quali la straordinaria “Sectional Body Preparing for Monadic Singularity”, esposta l’anno scorso, all’aperto, nel parco della Reggia di Versailles, e riproposta al MACRO in dialogo con l’architettura del museo.
Archetipico, intimo, imponente e dialettico, il lavoro di Kapoor presenta, affronta ed investiga le condizioni della materia, le dinamiche della percezione e il potere della metafora.
Tra le altre opere in mostra, "Internal Objects in Three Parts" (2013-15), costituito da un trittico in silicone dipinto e cera, è stato esposto quest'anno ad Amsterdam, tra i celebri quadri di Rembrandt presso il Rijksmuseum. Immagini viscerali, brutali e sensuali al contempo, continuano in chiave contemporanea l’inesauribile tradizione della rappresentazione letterale e metaforica della carne e del sangue nella pittura di ogni tempo e latitudine. L’arte funge da mediatrice tra l’essenza del mito e la sua rappresentazione, tra la sua intercambiabilità e continuità nel tempo e la contingenza della contemporaneità, tra il cammino individuale nella terra incognita della vita e l’esperienza collettiva, tra immanente e trascendente.
Il percorso artistico di Anish Kapoor si sviluppa attorno a queste polarità, facendo sorgere ed espandendo un linguaggio perennemente in bilico tra la trasposizione dei grandi temi dell’esistenza e l’impeto prometeico a trasformare la materia che ci circonda e, di conseguenza, simbolicamente la realtà. La sua poetica implode e al contempo intensifica e approfondisce le relazioni binarie, le energie opposte, le antitesi che costituiscono il mondo visibile ed il pensiero astratto attraverso una visione che, mai narrativa o didascalica, coagula, contrasta od armonizza la tensione dinamica o la sottile interazione tra forze, corporeità o sembianze antitetiche. Luce ed ombra, negativo e positivo, maschile e femminile, materiale ed immateriale, pieno e vuoto, concavo e convesso, lucido ed opaco, liscio e ruvido, naturale ed artificiale, rigido e morbido, solido e liquido, attivo ed inerte ed in definitiva ordine e disordine, non sono che alcune delle polarità che concretizzano l’universo sensibile e che attivate o forgiate nella potenzialità sinottica e nella sensualità della forma nell’arte di Kapoor, metaforizzano e metabolizzano per induzione il mistero della vita.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione del catalogo a cura di Manfredi Edizioni.
Anish Kapoor nasce a Bombay in India nel 1954, attualmente vive e lavora a Londra.
Considerato uno dei maggiori artisti della scena contemporanea, i suoi lavori sono nelle più importanti collezioni private e istituzioni museali in tutto il mondo (Museum of Modern Art, New York, Tate Gallery, Londra, Fondazione Prada, Milano, Guggenheim Museum, Bilbao). Tra le più recenti mostre personali: Museo Universitario Arte Contemporáneo (MUAC), Città del Messico, Messico (2016); Couvent de la Tourette, Eveux, Francia (2015); Château de Versailles, Francia (2015); Jewish Museum and Tolerance Center, Mosca, Russia (2015); Martin–Gropius–Bau, Berlino (2013); Sakip Sabanci Müzesi, Istanbul (2013); Museum of Contemporary Art, Sydney (2012).
Nel 1990 Kapoor rappresenta la Gran Bretagna alla XLIV Biennale di Venezia dove viene premiato. Nel 1991 vince il Turner Prize e riceve in seguito importanti riconoscimenti internazionali come il Praemium Imperiale (2011) e il Knight Bachelor nel 2013.
Tra i principali progetti pubblici ricordiamo Cloud Gate (2004) presso il Millenium Park a Chicago e ArcelorMittal Orbit (2012) nel Queen Elizabeth Olympic Park a Londra.