Barrikadenwetter
Atti visivi dell’insurrezione 
A cura di Arsenale Institute, Venezia

20 settembre 2023 – 18 febbraio 2024
#Studio Bibliografico

Barrikadenwetter (tempo di barricate) è un termine coniato dall’anarchico Michail Bakunin nel giornale Dresdner Zeitung del 3 maggio 1849: denota il momento di transizione nel quale un soggetto rivoluzionario emerge nell’azione collettiva e si reifica come un ostacolo in opposizione all’ordine costituito. Partendo da un’indagine storica condotta dall’Arsenale Institute – gruppo di ricerca da anni impegnato in progetti legati alle arti visive e all’analisi critica delle politiche della rappresentazione – la mostra esplora la costruzione, il concetto e l’iconografia della barricata dai suoi inizi nel tardo Rinascimento fino ai giorni nostri, attraversandone le connessioni storiche con le radici dell’avanguardia del XX secolo.

Le pareti della sala espositiva presentano un’iconografia della barricata che tramite la raccolta di 289 immagini mette a confronto tre diversi atti visivi della rivolta di Parigi del maggio 1968: quello dei manifestanti, dei media e della polizia. Le immagini di questo trittico, sebbene abbiano lo stesso soggetto, sono frutto di opposte politiche di rappresentazione e di osservazione.

Otto vetrine al centro della sala presentano una panoramica della storia della costruzione di barriere stradali con materiali di recupero.

I materiali cartacei esplorano anche le connessioni storiche tra l’emergere delle tecniche dell’avanguardia del XX secolo e la natura della barricata. L’artista dadaista Hannah Höch, nota anche per la sua vicinanza alla costruzione di barricate durante la Rivolta spartachista a Berlino nel 1919, è stata pioniera di un uso specifico del collage che ha riunito elementi provenienti dalla società borghese, impiegandoli contro di essa. Questo atteggiamento dissacratorio ha trovato applicazione in molti ambiti artistici: il détournement, la tecnica del cut-up della Beat Generation, lo straniamento di Bertolt Brecht nella letteratura e nel teatro, l’assemblage nella scultura, il pastiche e il campionamento nella musica, il decostruttivismo in architettura e il montaggio nel cinema.

 

Un collage di Hannah Höch, presente in mostra, rappresenta quindi questa rivoluzione nell’arte, derivata dall’archetipo della barricata.

 


 

Si ringrazia:
Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Biblioteca Universitaria di Bologna
Archives de la Préfecture de police de Paris

 


 

Curatori: Wolfgang Scheppe, Bastiaan van der Velden, Sara Codutti, Eleonora Sovrani (Arsenale Institute, Venezia / Venice)

Coordinamento curatoriale: Matteo Binci
Coordinamento produzione: Giulia Caruso
Assistente produzione: Eloisa Magiera
Allestitori: Nomade Arte, Carlo Giannone, Fabio Pennacchia, Matteo Pompili

La mostra è promossa da Roma Culture e da Azienda Speciale Palaexpo.