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Riproduzione dell’“Appello per la liberazione di Ezra Pound”, 1956, con le firme dei principali poeti e scrittori italiani. Non sottoscritto da Pier Paolo Pasolini.
Gli scrittori italiani qui sottoscritti desiderano far giungere alle supreme Autorità politiche e giudiziarie degli Stati Uniti d’America un ardente appello affinché, rimossi gli ostacoli formali che ancora sussistano, venga restituita la libertà al loro eminente collega Ezra Pound, da dieci anni segregato in un manicomio criminale, dove ha da poco compiuto i settant’anni. I sottoscritti, alcuni dei quali furono antifascisti dichiarati e dal Fascismo ebbero condanne, pur non entrando nel merito politico e giuridico della questione, esprimono la loro convinzione che il Pound sia sostanzialmente innocente delle accuse di alto tradimento contro di lui formulate in un tempo di lotta e di accese passioni.
Che se si volesse ravvisare nel suo comportamento degli anni di guerra un caso di follia, si tratterebbe allora di una follia poetica alla Hölderlin o alla Nerval o alla Dino Campana, che lo avrebbe, a differenza di costoro, tragicamente invischiato in una lamentevole sproporzionata avventura.
I sottoscrittori, perciò, si rivolgono all’illuminata comprensione e clemenza delle Autorità statunitensi affinché sia benevolmente riesaminato il caso e ritirata l’accusa contro questo illustre poeta, di cui sono grandissime le benemerenze culturali verso l’America e il mondo intero; fanno voti che egli, restituito alla libertà, possa ritornare in quest’Italia da lui tanto amata, per chiudervi in pace laboriosa i suoi giorni. Sperando di essere appoggiati dalla Signora Luce, si firmano:
G.B. Angioletti, Riccardo Bacchelli, Luigi Bartolini, Attilio Bertolucci, Carlo Betocchi, Piero Bigongiari, Giorgio Caproni, Raffaele Carrieri, Emilio Cecchi, Libero de Libero, Alfonso Gatto, Virgilio Giotti, Piero Jahier, Mario Luzi, Eugenio Montale, Alberto Moravia, Marino Moretti, Aldo Palazzeschi, Giovanni Papini, Alessandro Parronchi, Enrico Pea, Sandro Penna, Vasco Pratolini, Mario Praz, don Clemente Maria Rebora, Umberto Saba, Camillo Sbarbaro, Ignazio Silone, Leonardo Sinisgalli, Sergio Solmi, Giani Stuparich, Leone Traverso, Giuseppe Ungaretti, Diego Valeri, Cesare Zavattini.
Salvatore Quasimodo [Firmo l’appello, che avrei desiderato sotto forma di rigorosa richiesta di clemenza e privo di giudizio critico sulla probabile innocenza circa un reato militare o politico di Ezra Pound], Vittorio Sereni [Aderisco col solo intento di ottenere la libertà per Ezra Pound e il suo ritorno a decenti condizioni di vita. Vorrei fosse ben chiaro che l’essere poeta non esclude una responsabilità, non costituisce un privilegio né un’attenuante], Nicola Chiaromonte [Io mi associo completamente al primo capoverso di questa domanda di clemenza], Carlo Levi [Mi associo al primo capoverso di questa domanda di clemenza], Elio Vittorini [Sottoscrivo, ma solo per il primo capoverso, che è l’essenziale; limitandomi con ciò a chiedere che Ezra Pound venga perdonato in ragione della sua vecchiaia, e non già che sia riconosciuto innocente. Il fatto di essere, come certo egli è, un grande poeta, non può costituire “privilegio” né può tanto meno portare a considerarlo un “irresponsabile” che sarebbe “offensivo” verso la condizione dei poeti in generale].
Courtesy Fondazione Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno – onlus. Un ringraziamento speciale a Carlo Pulsoni.