Buhlebezwe Siwani, Ziyayokozela, 2017, 10’45’’
Sammy Baloji, Aequare: the Future that Never Was, 2023, 21’04’’
video loop
22 settembre 2024, 16.00 – 22.30, auditorium
#Sonata #Supplemento 

 

 

Buhlebezwe Siwani, Ziyayokozela, 2017, 10’45’’

Ziyayokozela è il resoconto di un rituale di ricordo e guarigione. Il video si concentra su un momento storico: il naufragio della SS Mendi nel febbraio del 1917 sulla costa dell’Isola di Wigh, quando la nave da carico Darro urtò accidentalmente il quarto di dritta della Mendi. Siwani si concentra sul ritorno degli spiriti tormentati di tutti coloro che morirono in quell’incidente, 646 persone, la maggior parte delle quali erano uomini neri sudafricani del South African Native Labour Corps. 

 

 

Sammy Baloji, Aequare: the Future that Never Was, 2023, 21’04’’ 

L’artista mescola spot pubblicitari di epoca coloniale sull’agricoltura e l’estrazione mineraria in Congo, con materiale cinematografico contemporaneo. Con Aequare: the Future that Never Was, Baloji affronta l’eredità del colonialismo e la distruzione ecologica che esso ha causato: la seconda foresta pluviale più grande del mondo, che circonda Yangambi e anche lo Yangambi Science Centre, testimoniano una dissonanza derivante da «acclimatazione, controllo scientifico e appropriazione territoriale dell’Africa da parte dei colonizzatori occidentali».  


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BUHLEBEZWE SIWANI (Johannesburg, 1987) lavora con la performance, la fotografia, la scultura e l’installazione, mettendo in discussione l’inquadramento patriarcale del corpo e dell’esperienza femminile nera radicata nel contesto sudafricano. In qualità di Sangoma, guaritrice spirituale, Siwani concentra la sua pratica artistica sulla ritualità e sul rapporto tra cristianesimo e spiritualità africana, tra rituali ancestrali e vita moderna, affrontando temi sociali e politici come quello del corpo femminile, delle comunità nere, delle storie di colonizzazione e dei paradossi della società contemporanea, il tutto visto attraverso il filtro della propria esperienza biografica. Siwani ha completato il suo BFA alla Wits School of Arts di Johannesburg nel 2011 e il suo MFA alla Michealis School of Fine Arts nel 2015. Ha esposto presso le Michaelis Galleries di Città del Capo, in una mostra site-specific in collaborazione con APEX Art, New York City, nella 13th Avenue, Alexandra township, Commune 1 e Stevenson a Città del Capo. Vive e lavora tra Amsterdam e Città del Capo. 

SAMMY BALOJI (Lubumbashi, RD Congo, 1978) vive e lavora tra Lubumbashi e Bruxelles. Baloji ha conseguito una laurea in Scienze dell’informazione e della comunicazione presso l’Università di Lubumbashi e una laurea presso la Haute Ecole des Arts du Rhin. Nel settembre 2019 ha iniziato il suo progetto di dottorato Contemporary Kasala and Lukasa: towards a Reconfiguration of Identity and Geopolitics presso Sint Lucas Antwerpen. Dal 2005, Sammy Baloji esplora la memoria e la storia della Repubblica Democratica del Congo. Il suo lavoro è una ricerca continua sul patrimonio culturale, architettonico e industriale della regione del Katanga, nonché una messa in discussione dell’impatto della colonizzazione belga. L’uso di archivi fotografici gli permette di manipolare il tempo e lo spazio, confrontando le antiche narrazioni coloniali con l’imperialismo economico contemporaneo. Le sue opere video, installazioni e serie fotografiche mettono in evidenza come le identità vengano plasmate, trasformate e reinventate.


Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Via Nizza 138

Media partner: Zero