SCOMMETTIAMO CHE SE FISSO UNA DONNA LA FACCIO ARROSSIRE
Audio-video chat privata con Ambrosia
Scommettiamo che se fisso una donna la faccio arrossire fa parte di Perché gli artisti fanno le mostre e poi se ne vanno, i cinque interventi di Anna Franceschini disseminati nello spazio fisico del museo, espansi fino ai suoi apparati digitali e ai suoi spazi esterni. Il progetto rientra in Io poeto tu, la mostra dedicata a Simone Carella (1946 -2016) che inaugura la sezione POLIFONIA.
L’incontro con il teatro d’avanguardia si deve a Flavio Sorrentino. All’epoca Simone Carella faceva il fattorino da Roberto Capucci, il celebre sarto romano. Da gran “capellone” non mancava, finito di lavorare, di raggiungere Piazza di Spagna, il covo di altri “capelloni” come lui.
Sorrentino era il capo di tutti loro e, bello come non mai, non smetteva di pavoneggiarsi davanti alle ragazze e ai compagni. Agli amici, prima di far breccia nel cuore delle fanciulle, diceva: «scommetti che se fisso una donna la faccio arrossire?» Una volta entrato nel loro giro, grazie anche a qualche profumo che recuperava al lavoro e donava loro, una sera Carella fu invitato a visitare una cantina, altro non era che il Dioniso Teatro.
All’interno della video-chat, Ambrosia cerca di riportare alla luce con il pubblico la dimensione ipnotica e intima dello sguardo di Sorrentino. Come se ci si trovasse all’interno di un cinemino intimo, a tu per tu con il performer, una serie di clip presentano angoli e sfaccettature del mondo personale di Ambrosia.
Per partecipare scrivi a digital@museomacro.it
Vincenzo D’Ambrosio è nato nel 1993 a Napoli. Dopo gli studi in comunicazione, si trasferisce a Milano per studiare fotografia, dove inizia un percorso di sperimentazione artistica facendo del suo corpo il principale mezzo espressivo. Vincenzo, o Ambrosia, è qualcosa di ancora da definire, un modo di essere difficile da descrivere.