Conversazione con Francesco Clemente e Raymond Foye
di Luca Lo Pinto

Pubblichiamo qui di seguito un estratto dell’intervista di Luca Lo Pinto a Francesco Clemente e Raymond Foye, rispettivamente artista e editor fondatori della casa editrice Hanuman Books. L’intervista integrale è presentata sulle pareti laterali di Hanuman Books 1986 – 1993, la mostra, in corso fino al 12 marzo 2023, che racconta l’esperienza editoriale e artistica iniziata nel 1986 in India.

LLP: Raymond ha accennato al fatto che a un certo punto, quando l’esperienza con Petersburg Press stava finendo, ha raggiunto te e la tua famiglia per andare in India. L’idea di creare Hanuman Books è nata in quel momento o era qualcosa di cui avevate discusso in precedenza? Credo che sia stato qualcosa di molto spontaneo, il risultato di una conversazione continua e di interessi comuni.

FC: Beh, come sempre, una cosa tira l’altra, e diversi fattori scatenanti portano in un unico luogo. I libri di Hanuman Books non sono nati da una decisione meccanica. Ero molto desideroso di condividere con Raymond i miei amici e la mia sensibilità e lo invitai a venire in India, dove vivevo con mia moglie Alba e la mia prima figlia Chiara. Quando Raymond atterrò a Madras, la prima reazione fu quella di vedere se poteva imbarcarsi subito sul primo aereo che partisse da Madras, ma in pieno stile Madras, in quei tempi dell’India socialista, l’unico volo in partenza fu cancellato. Così rimase con noi a Madras che a quei tempi era un angolo di mondo molto speciale.

RF: Francesco mi portò subito alla scuola di yoga di Krishnamacharya. Era ancora vivo uno dei grandi yogi del XX secolo. Esisteva poi la colonia di musica e danza Kalakshetra, dove c’era la stamperia. Era una piccola città. Non era ancora stata costruita.

FC: Per non parlare della Società Teosofica. Si trattava di un’organizzazione parallela a quanto stava accadendo a inizio secolo con Rudolf Steiner, con l’antroposofia, con Gurdjieff a Parigi e con innumerevoli altri movimenti. C’era un’intera generazione di persone che mirava a trovare un’alternativa allo sviluppo catastrofico del capitalismo e alla falsa alternativa offerta dalle società autoritarie comuniste. In particolare, i teosofi cercavano e trovavano in J. Krishnamurti il profeta del nostro tempo. I teosofi credevano che nel nostro tempo potesse esistere un’esperienza religiosa specifica della nostra epoca, inclusiva ma non derivata dalle religioni del passato. J. Krishnamurti ha realizzato e allo stesso tempo negato la ricerca teosofica dichiarando di non essere un profeta e che «la verità è una terra senza sentieri».

RF: Mi sono erroneamente iscritto alla United Lodge of Theosophy invece che alla Theosophical Society Adyar, e di conseguenza non mi è stato permesso di soggiornare lì come avevo previsto; c’era così tanta faziosità. Tuttavia il luogo era molto importante e ho trascorso molto tempo sul terreno e nella biblioteca. Credo che Francesco avesse la sensazione che la geografia e il luogo possiedano un’intelligenza e uno spirito che emergono dalla terra. Gregory Corso usava il termine autoctono: nato dalla terra. E Madras all’epoca era certamente uno di quei luoghi. 

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LLP: In termini di distribuzione, qual è stata la diffusione di questi libri? Credo che fosse una sorta di manifesto l’idea di produrre qualcosa di non troppo costoso… Forse sentivate l’urgenza di condividere cose e autori da cui eravate ossessionati e condividerli con altre persone, piuttosto che puntare su una stampa di nicchia.

FC: I libri di Hanuman non hanno nulla di progettato. Per me sono molto reali e molto concreti. Erano libri religiosi perché leggere Allan Ginsberg che parla delle strategie di William Blake significa leggere di religione. La religione è un modo per abbracciare una visione della realtà in cui si è in armonia con sé stessi, in pace con gli altri e non condizionati dalla propaganda nichilista della nostra epoca.

RF: Per rispondere alla tua domanda sul costo, il prezzo era 4,95 dollari. Questo era il prezzo dei libri di Hanuman quando sono usciti: cinque dollari. Dopo qualche anno, abbiamo aumentato il prezzo a 5,95 dollari e tutti si sono lamentati. Avevamo diversi distributori e tre di loro finirono in bancarotta e ci dovevano cinque, sei e sette mila dollari. Nessuno pagò. Nessuna libreria pagava. Era una situazione davvero difficile. I libri sono stati finanziati da Francesco con le edizioni stampate. C’erano due edizioni stampate. Una conteneva cinque incisioni a vernice molla raffiguranti delle mani mentre l’altra includeva quattro incisioni di nord, sud, est e ovest. Non ricevevo uno stipendio. Mi guadagnavo da vivere nel mondo dell’arte. 

FC: È stata una cosa che abbiamo fatto per passione. Non abbiamo mai guardato ai soldi. 

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LLP: I libri di Hanuman sembrano essere insieme un vostro ritratto personale e espanso e quello di una comunità, per la maggior parte basata a New York. Una sorta di ritratto sviluppato in modo polifonico…

RF: Un altro gruppo che volevo citare come parte di questa comunità a New York era l’Anthology Film Archives e il Millennium Film Archives di Jonas Mekas. Il mondo dei registi underground era fondamentale per l’estetica dell’epoca: Kenneth Anger, Stan Brakhage, Harry Smith, Jack Smith, Taylor Mead… era una corrente culturale molto importante per me e per Francesco. Alcune di queste persone erano pazze, pericolose e molte di loro non erano politicamente corrette. Oggi li metterebbero in prigione e butterebbero via la chiave. Viviamo in tempi molto conservatori rispetto ad allora. Era un’epoca molto speciale che non esiste più.

LLP: Sembra che per molto tempo la poesia sia stata letta molto poco, soprattutto nel mondo dell’arte, da critici, curatori, direttori di musei e così via, tranne che da alcuni artisti specifici con i loro interessi personali. Sembra che negli ultimi anni ci sia stato un rinnovato interesse per la poesia. Non so se avete la stessa sensazione, o cosa ne pensate…

FC: Beh, la poesia non morirà, questo è certo. Credo che i libri di Hanuman siano in uno stato di animazione sospesa. Le condizioni di realizzazione di Hanuman Books erano così specifiche che non potranno mai essere ricreate. A volte ci sono stati momenti di grande divertimento, come quando, ad esempio, abbiamo scoperto che i tipografi non parlavano inglese, per cui ogni volta che correggevamo la bozza, il tipografo faceva nuovi errori.

RF: L'”oggettività” del libro era assolutamente cruciale per noi. La decisione di stampare è nata solo quando è stata scoperta questa forma, perché già da tempo io e Francesco parlavamo di fare una rivista di arte, poesia e letteratura, ma nessuno dei due riusciva a trovare l’entusiasmo o a capire cosa dovesse essere. Poi, quando ero in India, ho messo insieme una collezione di tutti questi libri in miniatura, ma ci fu un’alluvione e si bagnarono tutti. Quando tornammo a casa, li stesi sul letto per farli asciugare. Francesco entrò nella stanza, li vide tutti sparsi sul letto e disse: «Ecco cosa dovremmo fare». Quindi è stato il riconoscimento della forma che ci ha portato alla casa editrice. La forma ha preceduto e in gran parte determinato il contenuto. 

FC: I libri di Hanuman, per quanto siano libri di preghiera, sono anche libri per gli amanti. Sono libri che si possono facilmente portare con sé e infilare nella tasca dell’amante.

RF: E sono pensati per ispirare le persone a fare le loro cose. È questo che si vuole fare nell’arte: ispirare altre persone a essere creative. Quindi speriamo che ispirino altre persone a realizzare le proprie cose.