Documenti alla base di Women in Concrete Poetry: 1959-79
Parte Seconda
Continua il viaggio editoriale intorno alla realizzazione del volume Women in Concrete Poetry: 1959-79 (Primary Information, 2020) dedicato alla poesia concreta femminile degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. I due curatori dell’edizione, Alex Balgiu e Mónica de la Torre, condividono i retroscena che hanno portato alla realizzazione di questo volume, in cui compare anche Patrizia Vicinelli, poetessa bolognese protagonista della mostra Chi ha paura di Patrizia Vicinelli.
Iniziamo con questa cartelletta editoriale Arti visive Poesia visiva, che si sviluppa in un fantastico set di cartoline stampate su carta patinata extra lucida. Questo documento è uno dei primi incontri molto importanti fatti mentre stavamo intraprendendo il viaggio editoriale di Women in Concrete Poetry: 1959-79. È un catalogo di una delle prime mostre di poesia concreta curata da Mirella Bentivoglio edita dallo Studio d’arte contemporanea Artivisive di Roma, nel 1974.
È molto interessante sia come oggetto editoriale – un catalogo come una serie di splendide cartoline di poesie, che si possono mescolare, leggere insieme, scambiare – sia per l’approccio curatoriale, attraverso il suo focus sulla valorizzazione e la promozione della poesia d’avanguardia delle donne, rendendo visibile il loro lavoro attraverso l’indagine e l’identificazione delle loro qualità e caratteristiche intrinseche.
Siamo rimasti stupiti nel vedere l’ampio spettro di poetesse incluse, sia in termini di provenienza che di approccio alla scrittura. Un documento di notevole ricchezza e diversità che traccia una straordinaria mappa della poesia concreta delle donne nella metà degli anni ’70.
Annalisa Alloatti, Mirella Bentivoglio, Irma Blank, Paula Claire, Lia Drei, Ulrike Eberle, Anna Esposito, Amelia Etlinger, Gisela Frankenberg, Ilse Garnier, Bohumila Grögerová, Ana Hatherly, Annalies Klophaus, Liliana Landi, Giulia Niccolai, Anna Oberto, Anesia Pacheco e Chaves, Marguerite Pinney, Betty Radin, Giovanna Sandri, Mira Schendel, Mary Ellen Solt, Chima Sunada, Salette Tavares, Biljana Tomic, Patrizia Vicinelli.
Ogni cartolina all’interno della cartella rappresenta il lavoro di una poetessa: una poesia riprodotta sul fronte e sul retro alcune informazioni biografiche, una dichiarazione poetica o una citazione.
Il contributo di Anna Oberto è piuttosto singolare in quanto consiste in un estratto del suo testo introduttivo alla mostra Operatrici Visuali al Centro Tool Milano (gennaio 1972), accompagnato da una riproduzione della sua opera Anautopia per la città ideale. Combinando teoria e pratica poetica in modo aperto e illuminante, questo testo parla per l’intera raccolta con una voce femminista eloquente.