UNA MOSTRA
Eva Fabbris

23 aprile 2021, ore 18.00
#Agorà

Una mostra è un formato di Agorà in cui ogni incontro è dedicato a raccontare un progetto espositivo che ha inciso particolarmente sul percorso professionale dei curatori invitati.

 

Eva Fabbris racconta The Other Tradition, mostra curata da Gene Swenson all’ICA di Philadelphia nel 1966, tra le prime a proporre una prospettiva anti-formalista nella lettura del Modernismo. Il critico e curatore delinea una vera e propria teoria della spettatorialità, basata su una nuova linguistica che parli di sentimenti e sensazioni. Questa mostra – recepita come ‘radioactive material’:  Peter Schjeldahl in “Village Voice” e ‘so alternative, […] so samizdat’ : Robert Pincus-Witten in “Artforum” –, è l’apice della carriera di Swenson che, affetto da schizofrenia, negli anni successivi sarà a tutti gli effetti un anticipatore graffiante e dolente della critica all’istituzione museale. 

 

Eva Fabbris (1979) vive e lavora a Milano. Exhibition Curator presso Fondazione Prada, è inoltre attiva come curatrice indipendente e storica dell’arte. In questa veste, Fabbris cura la prossima personale di Alessandro Pessoli ai Chiostri di S.Eustorgio a Milano (primavera 2021) e il ciclo 2020-2021 delle Project Room presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, che include la personale dell’artista belga Kasper Bosmans e perfectly round, how we left them con Derek MF Di Fabio, Nevine Mahmoud e Margherita Raso.

 

Tra le diverse istituzioni che hanno ospitato eventi espositivi curati da Fabbris:  il Nouveau Musée National de Monaco a Monte Carlo (2016), la Triennale di Milano (2016), Fondazione Morra a Napoli (2013–2014) e Galerie de l’erg  a Bruxelles (2012–2013).

 

Fabbris è anche autrice di contributi pubblicati in cataloghi di mostre, volumi e riviste di carattere internazionale; è co-editor del volume edito da Humboldt Books Yervant Gianikian/Angela Ricci Lucchi. The Arrow of Time. La sua ricerca è focalizzata sulla dimensione dell’alterità, secondo l’accezione formulata dal critico d’arte Gene R. Swenson nei suoi scritti e nelle sue mostre.